Azioni, bond e valute emergenti. Le opportunità
Le obbligazioni indicizzate all’inflazione appaiono interessanti, essendo previsto un incremento di questo parametro
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Il debito emergente in valuta locale ultimamente ha sovraperformato quello in valuta forte, grazie al miglioramento del contesto economico. E gli investitori si domandano se questo voglia dire che anche le valute emergenti cresceranno. Tutto lascerebbe presagire per un proseguimento del trend positivo delle diverse classi di attivo dei mercati emergenti, sottolinea un commento del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di Jp Morgan Asset Management.
“I nostri indicatori interni delle sorprese economiche segnalano un netto miglioramento dei dati e delle previsioni per i mercati emergenti da marzo in poi, e anche il nostro indicatore anticipatore dell’andamento economico è in forte recupero dopo una lunga fase di debolezza. L’ultimo World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale conferma ampiamente la nostra previsione che quest’anno il differenziale di crescita tra mercati emergenti e sviluppati è destinato ad aumentare e che nel 2020 si farà ancor più ampio”, si legge nel report.
Le valute però finora non hanno dato particolari soddisfazioni: anzi, sono l’unica classe di attivo che non ha partecipato ai recenti rialzi degli emergenti. “Dopo il deludente andamento degli inizi del 2018, l’indice delle valute emergenti (Emfx) ha guadagnato il 3,66% rispetto ai minimi toccati a settembre dell’anno scorso. Tuttavia, negli ultimi mesi la sua evoluzione è stata meno brillante, e da inizio anno l’indice Emfx ha archiviato una crescita dell’1,42% soltanto rispetto al dollaro”.
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In passato le valute emergenti si sono sempre apprezzate dopo la fine dei cicli di inasprimento della Fed, ma questa volta il loro comportamento non sembra confermare la tendenza storica. Però il team di Jp Morgan, oltre a sottolineare che in generale quest’anno il contesto macroeconomico è più propizio agli attivi più rischiosi, sostiene che “sussistono anche le condizioni necessarie per una buona performance delle valute emergenti, specialmente ora che il rafforzamento del dollaro è frenato dall’orientamento accomodante della Federal Reserve e le probabilità che l’economia statunitense riesca a mettere a segno una crescita robusta come quella dell’anno scorso sono limitate”.
Il team ha una visione in generale ottimista sul debito emergente, per il quale si prospetta una domanda forte da parte degli investitori, con un orientamento più positivo sulla duration che privilegia le emissioni societarie di migliore qualità con scadenze più lunghe. Ma “al contempo, visto il miglioramento dei fattori tecnici e i fondamentali positivi, gli investitori che puntano su rendimenti potenziali più elevati potrebbero trovare interessante un’esposizione selettiva alle emissioni emergenti in valuta locale”.
Anche gli esperti di Lombard Odier sono fiduciosi sulle monete emergenti, che secondo loro potrebbero cominciare ad apprezzarsi lentamente grazie alla stabilizzazione dell’economia globale al traino della Cina. Nel loro global quarterly outlook, si legge che il dollaro dovrebbe rimanere in range nei confronti dell’euro. E “in generale, pensiamo che il contesto sia oggi positivo er gli asset emergenti e crediamo che la resilienza del dollaro Usa permetterà un graduale apprezzamento delle valute emergenti nei prossimi mesi”.