3 min
Dopo la battuta d’arresto di fine 2022, il terzo trimestre di quest’anno conferma il trend positivo: la raccolta sale ancora del 14%. Meglio del resto d’Europa. Deal a quota 65, con Bending Spoons in testa
Il venture capital italiano prosegue la sua risalita, dopo la battuta d’arresto registrata alla fine dello scorso anno. Il terzo trimestre conferma infatti il trend positivo, in controtendenza rispetto al resto d’Europa, registrando investimenti in crescita del 14% a quota 302 milioni di euro. È quanto emerge dall’Osservatorio a cura di Growth Capital e Italian Tech Alliance, che mostra come i 65 round registrati da luglio a settembre (di cui 14 Serie A e 6 Serie B) siano in linea con i 69 dei tre mesi precedenti (-6%) e con la media dei cinque anni passati (-1%). Undici le exit registrate nel periodo, un numero che già supera quello dell’intero 2022, mentre lo sviluppatore di app Bending Spoons ha guidato la ripresa del settore con un deal da 100 milioni.
📰 Leggi anche “Venture capital, da Mirabaud e Zebra un nuovo fondo con focus sull’agritech“
Meglio del resto d’Europa
Nel confronto con il settore a livello europeo, il report evidenzia come l’Italia spicchi per l’andamento positivo. Dopo il drastico calo del quarto trimestre del 2022, l’ammontare raccolto nel nostro Paese è infatti progressivamente aumentato e ha così evidenziato un trend di crescita più marcato. Nel Vecchio Continente il periodo aprile-giugno si è invece chiuso con una raccolta di 15,8 miliardi di euro, in amento del 6% sui tre mesi precedenti, ma con un numero di round stimato in calo del 21% a 2.200. Un dato, quest’ultimo, cui si accompagna una proporzionale riduzione dell’ammontare investito.
In testa il settore software
Guardando ai singoli comparti, il mondo del Software si piazza in testa nella classifica del periodo con 118 milioni di euro: un risultato che è in gran parte attribuibile alle operazioni concluse da Bending Spoons. Seguono DeepTech (66 milioni) e Smart City (62 milioni). Per quanto riguarda il numero di round, invece, la top three si inverte: al primo posto svetta infatti Smart City con 12 milioni e a seguire si piazzano Deeptech (11 milioni) e Life Sciences (8 milioni).
Investitori internazionali protagonisti
Guardando agli investitori attivi sul mercato italiano, dal 2018 a oggi in media uno su tre è internazionale. Allargando la lente agli ultimi sei anni, il 61% degli operatori risulta di provenienza italiana, il 20% viene dal resto d’Europa mentre il 12% dagli Stati Uniti e il 7% dal resto del mondo. Negli ultimi quattro anni, il 26% dei round con ammontare superiore al milione di euro ha visto la presenza di almeno un player estero. Percentuale che sale al 55% nelle tranche superiori ai dieci milioni e all’85% per quelle di importo maggiore di 30 milioni, confermando una correlazione tra grosse operazioni e interesse degli investitori internazionali.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.