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Amy O’Brien, head of responsible investment di Nuveen: “Non sorprende la sensibilità verso le tematiche ambientali, quanto il forte impegno anche nell’ambito del social investing, della diversity, equità e inclusione”
La transizione energetica oltre che una necessità è una chance. Lo sanno bene i protagonisti dell’industria del risparmio. I loro tentativi di aderire alle mission europee per raggiungere la Net Zero ne sono un esempio.
Nuveen, con il recente questionario Equilibrium, sottoposto agli investitori istituzionali, ha scoperto che nella categoria sono le compagnie assicurative ad impegnarsi maggiormente nell’applicazione dei criteri Esg. A raccontarlo alla redazione di FocusRisparmio, Amy O’Brien, head of responsible investment di Nuveen.
I dati delle compagnie
Stando al sondaggio della società di gestione, mentre per tutti gli altri investitori istituzionali la percentuale di coloro i quali stanno attualmente inserendo il rischio climatico nel proprio portafoglio (o stanno pensando di farlo nei prossimi due anni) è pari al 79%, sale al 90% invece per compagnie assicurative.
Non sorprende il fatto che quest’ultime siano particolarmente sensibili alle tematiche legate al rischio climatico, “sorprende”, spiega O’Brien, “il forte impegno anche nell’ambito del social investing, della diversity, equità e inclusione”.
“Hanno dimostrato un certo appetito per gli investimenti sociali” sottolinea O’Brien. In effetti, i dati della ricerca confermano che il 64% delle compagnie assicurative investe in ambito sociale, o ha pianificato di farlo; contro il 49% del resto degli istituzionali. “Le compagnie assicurative sono anche più portate a credere all’impatto sociale che si può apportare attraverso questi investimenti”, conclude O’Brien.
Un sondaggio come GPS
“Con i risultati del nostro sondaggio EQuilibrium” racconta O’Brien, “abbiamo creato un breve sondaggio di 14 domande che consente agli investitori istituzionali di vedere a che punto sono nel loro percorso ESG rispetto ai colleghi in quattro categorie”, considerando le tattiche utilizzate, la definizione degli obiettivi Esg nella propria strategia e i conseguenti piani di integrazione.
“Il sondaggio insomma evidenzia il modo in cui le organizzazioni danno priorità al rischio di investimento e alla transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio” spiega O’Brien. E infatti, il report mostra come l’80% degli investitori istituzionali abbia dichiarato che nei prossimi due anni definirà i propri obiettivi e la propria roadmap di investimento sul clima, mentre il 43% ha affermato che la propria organizzazione sta già affrontando il rischio climatico nei portafogli iniziando già il suo viaggio verso la NetZero.
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