Per il capo degli investimenti wealth della banca svizzera le strategie alternative – sia nell’ambito del fixed income che per quanto riguarda l’azionario – possono offrire profili di rischio-rendimento più interessanti nel 2022
Lo stop&go di settembre sui mercati ha di fatto consentito alle diverse asset class di smaltire gli eccessi di ipercomprato sui prezzi e quindi sulle valutazioni. La domanda che gli investitori ben patrimonializzati ora si pongono è se in funzione di questo scenario (prospettiva di stop e poi ritiro degli stimoli monetari da parte delle Banche centrali) sia necessario e adeguato intervenire sul proprio portafoglio in maniera sistematica, ad esempio modificandone opportunamente l’assetto strategico.
Ne abbiamo parlato in questa intervista con Norman Villamin, chief investment officer wealth management di Union Bancaire Privée (UBP).
Sembra si sia arrivati a un punto di ottimizzazione tale per cui aggiungere ulteriore rischio non beneficerebbe di rendimenti addizionali. Lei è d’accordo con questa affermazione? Qual è approccio che un investitore private deve tenere in questa fase?
Se torniamo con il pensiero al 2013, quando la Federal Reserve ha ridotto per l’ultima volta gli acquisti di obbligazioni, ricordiamo che allora i mercati azionari hanno continuato il loro rally fino all’aumento dei tassi, nel 2015. Le obbligazioni hanno avuto invece una corsa più accidentata, in quanto i rendimenti a lunga scadenza all’epoca hanno riprezzato gli aumenti futuri dei tassi. Gli investitori possono aspettarsi una traiettoria simile nel 2021: rendimenti guidati dagli utili sui mercati azionari e rendimenti guidati dalle cedole sui mercati obbligazionari, mentre i rendimenti privi di rischio aumentano.
Qual è oggi il ruolo e la funzione della componente obbligazionaria in un portafoglio private?
Continuiamo a concentrarci nella ricerca di un income superiore all’inflazione per quanto riguarda l’obbligazionario, anche se si tratta di un compito che sta diventando sempre più impegnativo. Attualmente l’high yield con duration corta in dollari Usa o i titoli bancari a tasso variabile in euro offrono profili di rischio-rendimento ragionevoli. Sempre più spesso gli investitori dovrebbero guardare a strategie alternative per utilizzare i premi di illiquidità per poter integrare i rendimenti del reddito fisso.
E riguardo all’azionario le valutazioni sono arrivate molto tirate alla fine dell’estate. Pensate che ci sia ancora spazio per un aumento della componente azionaria nel portafoglio di un Hnwi?
Quando il ciclo economico si è trovato nel mezzo della transizione da una fase di ripresa a una fase di mini-ciclo, storicamente gli investitori hanno continuato a trovare rendimenti ragionevoli, anche se più modesti, sui mercati azionari, seppur al prezzo di una volatilità certamente più elevata rispetto alla fase precedente del ciclo economico. Di conseguenza, continuiamo a identificare opportunità interessanti sui mercati delle azioni, sebbene in prospettiva sia necessario farsi sempre più selettivi nella scelta.
Quali sono dunque i pesi da assegnare alle diverse asset class in portafoglio per prepararsi alla fine dell’anno e al 2022? Quale ruolo e peso per gli asset alternativi?
Per gli investitori che desiderano mantenere un profilo bilanciato, continuiamo a preferire le azioni e i rendimenti analoghi a quelli azionari rispetto ai rendimenti offerti dai prodotti del reddito fisso. Tuttavia, in un contesto in cui la volatilità è aumentata, le strategie alternative – sia nell’ambito del fixed income che per quanto riguarda l’azionario – possono offrire profili di rischio-rendimento più interessanti nel 2022.
**
“Wealth Corner” è la rubrica di FocusRisparmio.com dedicata a private banker e wealth manager. Con l’aiuto degli esperti del settore, vengono messi sotto la lente i fatti recenti più significativi per il mondo del private banking e degli intermediari.
Il mercato è concentrato, con i primi cinque gestori che detengono l’83% del totale delle risorse investite: iShares guida la classifica con 1,6 miliardi di euro in gestione e una quota pari a oltre il 40%
La banca USA ha intervistato 338 strutture che gestiscono le grandi ricchezze delle famiglie, comprese quelle europee. Per tutte è tempo di investire la liquidità e modificare il modello di business. Ecco in che modo
Secondo il rapporto Aifi-Pwc, la raccolta è arrivata a 2,8 miliardi (+43%). Sul mercato si riaffacciano le grandi operazioni. Cipolletta: “Capitali privati cruciali per il piano Draghi, ma il progetto del fondo di fondi va ampliato”
Una conversazione con Fabio Osta, head of the Alternatives Specialists Team in EMEA Wealth di BlackRock, sulle potenzialità dei nuovi veicoli per accedere ai private markets.
La market cap di Intesa, Unicredit e Bpm è cresciuta del 25% dal 2021 al 2023. Mentre per gli altri istituti, eccetto quelli spagnoli, si è ridotta. Merito degli utili ma anche delle aspettative degli investitori. Lo studio di Excellence Consulting
Negli anni Novanta, il numero di società società USA presenti in Borsa ha raggiunto oltre 8mila quotazioni. Oggi la tendenza si è invertita. Per Nuveen, “l’ascesa del private equity consente alle aziende di restare private più a lungo e fornisce loro il tempo di affermarsi senza dover affrontare nè il vaglio dei mercati nè la rigidità delle relazioni trimestrali”. Ecco perchè “i mercati privati offrano molte più opportunità d’investimento rispetto a quelli pubblici”.
Gli Institutional Investor Indicators di State Street mostrano un calo della propensione al rischio in giugno. E nei portafogli le disponibilità liquide sono aumentate a scapito di azioni e obbligazioni
Dai private asset ai bond sovrani passando per la gestione attiva: ecco come dovrebbe cambiare l’asset allocation secondo Nuveen nell’attuale contesto ‘post Grande Moderazione’
Raccolta e (soprattutto) mercati mettono le ali alle masse gestite. I dati a fine 2023 presentati nell’assemblea di Aipb mostrano una crescita a doppia cifra, tendenza confermata nel primo trimestre dell’anno. Torna a salire anche il tasso di risparmio
Per Abascal di Arcano Partners, l’universo crescerà a doppia cifra nel 2024. Ma la raccolta in calo segnerà un rallentamento rispetto all’anno scorso. Ecco perché occorrerà fare selezionare. Infrastrutture, private equity secondario e debito le aree da seguire. E anche l’Italia può migliorare
Secondo Mossavar-Rahmani, cio della divisione Wealth Management di Goldman Sachs, l’equity americano promette di restare una miniera d’oro anche nel 2024. Merito di un'economia sana utili in rampa di lancio. “I prezzi alti? Ne vale la pena”
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio