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Il guru di Omaha si riposiziona. La strategia vede un focus sui titoli farmaceutici, mentre diminuisce il peso di quelli finanziari. Posizioni sulla matricola SnowFlake, mantenute le quote su Apple
Non è certo noto per il trading spinto e la ricerca dei profitti nel breve periodo, ma ciò non toglie che Warren Buffett resti vigile su tutto ciò che si muove nei mercati finanziari. Non a caso, il finanziere e tycoon, noto per il suo fiuto leggendario e per la sua visione di lungo periodo, ha deciso di riposizionarsi. Alleggerendosi sulle banche e aumentando la sua esposizione sul pharma.
A dispetto dei 90 anni compiuti, l’oracolo di Omaha (come è soprannominato con riferimento alla città di nascita e all’eco che hanno le sue parole sugli altri investitori) non ha alcuna intenzione di andare in pensione. Secondo l’ultimo aggiornamento della sua Berkshire Hathaway (https://www.berkshirehathaway.com/reports.html), nel corso del terzo trimestre il finanziere ha rafforzato l’esposizione verso il settore healthcare accumulando titoli di aziende come AbbVie, Bristol-Myers Squibb, Merck e Pfizer (quest’ultima molto citata nelle ultime settimane per aver messo a punto un vaccino anti-Covid in abbinata con la tedesca BionTech, in distribuzione già in questi giorni) per un totale di poco meno di 2 miliardi di dollari. Inoltre Buffett ha partecipato alla brillante Ipo di Snowflake (società di data warehousing basata su cloud), portando a casa metà delle azioni offerte per un miliardo e mezzo di dollari e ha rafforzato le partecipazioni preesistenti in Kroger (catena di negozi al dettaglio), Liberty Latin America (tlc) e General Motors.
Per contro, Berkshire ha alleggerito l’esposizione verso i finanziari: quasi azzerate le quote in Jp Morgan (-95% rispetto a fine giugno) e sostanzialmente dimezzate quelle in Wells Fargo (-46%). Tra le altre vendite, da segnalare le azioni di CosCo, catena americana di ipermercati all’ingrosso, e di Barrick Gold, compagnia mineraria canadese. A quest’ultimo proposito va detto che storicamente Buffett non è un grande fan dell’oro, ma nei mesi scorsi era stato convinto ad accumulare posizioni sul metallo giallo in seguito al calo delle quotazioni. Alla luce della risalita sul finire dell’estate, ha deciso di passare all’incasso.
Le maggiori partecipazioni
Questi movimenti non mutano la vetta delle partecipazioni detenute dalla holding. Al primo posto c’è sempre Apple (con un valore detenuto di 11,7 miliardi di dollari), nonostante la cessione dell’1,67% di azioni tra luglio e settembre. Segue a grande distanza Bank of America Corporation (24,9 miliardi), quindi è la volta di Coca-Cola (19,7 miliardi) e American Express (15,2). Insieme, queste quattro società valgono circa il 70% del fair value aggregato del portafoglio.
Nelle scorse settimane Buffett ha fatto appello al nuovo Congresso uscito dalle elezioni affinché agisca in fretta per aiutare il sistema economico. La direzione? Aiuti più consistenti alle piccole e medie imprese per evitare che chiudano i battenti. Per il finanziere la situazione è paragonabile a quella della Seconda guerra mondiale, con tanti settori dell’economia sostanzialmente fermi. Senza nuovi stimoli, avverte, molte attività non riapriranno più.
Intanto il suo braccio destro Charlie Munger fa sapere che difficilmente negli anni a venire gli investitori potranno attendersi rendimenti come quelli ai quali sono stati a lungo abituati. Secondo le aspettative di Berkshire Hathaway, ha spiegato il vicepresidente della società, i mercati vanno verso una fase di prolungata turbolenza. “Nessuno è mai riuscito a cavarsela stampando denaro molto a lungo. Prima o poi ha dovuto fare i conti con problemi considerevoli”, è la sua considerazione.
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