Allineamento tra prospettiva di investimento di lungo termine e carattere strutturale dei reali trend di consumo globali. Questa la chiave per investire secondo la fund manager, in particolare in momenti di turbolenza dei mercati e mutamento dello scenario macro
Aneta Wynimko, managing director, Fidelity International
Il contesto di investimento è certamente mutato. Una rotazione settoriale è, quantomeno in parte, in corso per una pluralità di ragioni. Aneta Wynimko, fund manager del FF Sustainable Consumer Brands Fund, inizia la conversazione con FocusRisparmio, indirizzando però immediatamente il focus verso le basi dell’attività di un investitore azionario di lungo termine: una prospettiva strategica e strutturale.
“Il 99% del mio tempo è impiegato nell’analisi dei modelli di business delle singole compagnie e di come questi si legano al mondo in cui viviamo”, spiega. L’inflazione diventa così solo una variabile degli investimenti da tenere in considerazione, concentrandosi in particolare su che cosa questo significhi per i titoli in portafoglio e per il tema di investimento fondamentale del fondo. “La proprietà intellettuale e la forza brand sono fattori su cui ci concentriamo naturalmente per la scelta dei titoli da inserire in portafoglio poiché queste caratteristiche si traducono in capacità di determinazione dei prezzi finali, fattore che diventa ancora più rilevante in uno scenario di investimento come quello attuale”, afferma Wynimko.
Oltre il post-Covid
“Due anni possono cambiare molto ma non tutto. Quello che abbiamo visto è stata una massiccia accelerazione di processi in corso da decenni. Dal mio punto di vista di gestore, la riflessione sui trend parte quindi da molto prima rispetto allo scoppio della pandemia. Questa filosofia nella costruzione del posizionamento di portafoglio ha portato a ottime performance del fondo negli anni 2020 (chiuso dal FF Sustainable Consumer Brands Fund con una performance superiore al +20%, ndr) e 2021”.
Una crescita che, sottolinea la fund manager a differenza di quanto pensano molti altri investitori, non determina una necessità di vendere dei titoli in quanto giunti a livelli elevati di quotazione o perché impattati dalla mutata situazione dello scenario macroeconomico. “La rotazione indubbiamente c’è stata e questo ha determinato conseguenze di breve periodo negative per alcuni fra i titoli in portafoglio. Non farsi piegare dai movimenti temporanei del sentiment è, però, parte dell’attività di un investitore di lungo periodo. La view che adottiamo è di tipo strategico e non tattico”.
Portafoglio e trend dominanti
“La mia filosofia è sempre stata quella di costruire il fondo in modo tale da avere le società più consolidate e con il minor rischio atteso con posizioni grandi, che costituiscono la maggior parte concentrata del fondo a cui si aggiungono selezionate scommesse ad alto potenziale ma anche a più alto tasso di rischio”.
Il portafoglio del FF Sustainable Consumer Brands Fund (dati al 31 maggio) vede due titoli sopra il 5%: Nestle al 7,3% e Amazon al 6,2%. Le prime 10 posizioni pesano per oltre il 40% e tra questi figura anche una società italiana, Essilor Luxottica al 3,5%. Da un punto di vista geografico, gli Stati Uniti guidano con il 51,1%, seguiti da Francia (19,6%) e Svizzera (11,6%). Dati, questi ultimi, che però non restituiscono pienamente l’attenzione del team di gestione per gli effetti sulle differenti economie dei trend trasformativi che guidano il mondo, poiché imperfetti nel restituire la provenienza dei ricavi di aziende globali come quelle che ricoprono le più importanti posizioni in portafoglio.
Tre sono i fondamentali trend individuati da Wynimko come direttrici fondamentali dello sviluppo dell’economia e della società, e quindi dei consumi. “Il wellness si è consolidato molto prima del Covid e la pandemia, con il suo effetto di correzione su alcuni dei business più legati allo svolgimento di attività in presenza, ci ha dato l’opportunità di posizionarci su alcuni titoli che avevamo sotto osservazione da tempo”, dichiara l’esperta.
“La digitalizzazione”, prosegue, “è sicuramente un altro trend in forte espansione prima, durante e dopo la pandemia. Anche qui ci sono certamente elementi di trading nel momento in cui dobbiamo andare a posizionarci, ma ciò su cui è necessario focalizzarsi è l’evoluzione dei business model per non essere travolti dal cambiamento e ma coglierne le opportunità”.
La demografia è il terzo trend citato direttamente dalla fund manager da cui deriva l’emergere di nuove fasce di consumatori con ampia capacità di spesa con differenti modulazioni delle variabili di età e geografiche. L’invecchiamento della popolazione in particolare nel mondo Occidentale, una nuova classe media ad Oriente e la prospettiva di una giovane generazione di potenziali consumatori, in particolare in Africa.
Tutte le tendenze e i processi spiegati da Wynimko includono il concetto di sostenibilità come struttura sovrastante applicata naturalmente al cambiamento globalmente in atto nelle abitudini di spesa. Nel wellness, ad esempio, il benessere del pianeta è ricompreso naturalmente dal consumatore nel proprio comportamento attraverso scelte che, a prescindere dall’utilizzo specifico del prodotto, si orientano verso materiali green e aziende riconosciute virtuose in termini di politiche ESG.
Non è il solo processo trasversale identificato da Wynimko. Particolarmente rilevante secondo la manager è, infine, quello verso una sempre maggiore efficienza. “Il mondo dei consumi è sempre stato associato al problema dello spreco, ma oggi, in particolare la digitalizzazione, sta dando una grande spinta verso l’efficienza. In questo processo chi ha più capacità di guardare al cambiamento come ad una opportunità sarà in grado di guadagnare sempre più quote di mercato”.
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