Guerra dei dazi, per Berlino il conto più salato
Secondo l'analisi di Flossbach von Storch AG, il conflitto Usa-Cina non si chiuderà mai con un accordo, ma al massimo con una tregua temporanea. E l'impatto sulla Germania sarà superiore alla media
Secondo l'analisi di Flossbach von Storch AG, il conflitto Usa-Cina non si chiuderà mai con un accordo, ma al massimo con una tregua temporanea. E l'impatto sulla Germania sarà superiore alla media
Trump attacca, ma la Cina conferma l’incontro a Washington di venerdì 10 maggio. Il mercato adotta un mood risk-off e cauto
"La Cina ha annunciato l'atteso taglio ai reserve requirement ratio per le banche rurali e i piccoli istituti: una risposta chiara per contrastare le notizie sul fronte commerciale". La view di Ubp
"Le guerre dei dazi si concentrano su settori industriali tradizionali, mentre il commercio continua a orientarsi verso nuovi settori. Ecco perché l’impatto delle controversie commerciali resta limitato". La view di Franklin Templeton
Trump annuncia dazi contro la Cina e affonda le Borse. Ma per Murray di Hermes Im "le attuali tensioni nascondono in reltà una tech war, in cui Pechino è nettamente in vantaggio
Nessun rischio nel breve termine, ma senza investimenti infrastrutturali o compensazioni per il deficit fiscale Usa, nel 2020 è plausibile ipotizzare una recessione. La view di Bmo Gobal Am
Sui mercati si respira un’atmosfera piuttosto rilassata, ma un rally sembra improbabile. Piuttosto toccherà fermarsi per una 'revisione del motore'. La view di Allianz GI
“Guerra commerciale e Brexit hanno rappresentato un freno forte per la crescita. Molto dipenderà dalla capacità di evitare un esito negativo in modo credibile”. La view di Gam Investments
La volatilità continua a essere una costante sui listini, mentre l'economia dà segnali contrastanti. Le banche centrali hanno dato seguito alla svolta dovish, ma ancora non basta. La selezione è d'obbligo per ottenere extra rendimenti
Prezzi degli energetici più bassi, accordo Usa-Cina e politica monetaria più accomodante: ecco perché è atteso un rallentamento della crescita globale ma non una recessione. L’analisi di Schroders