Non solo Brexit: tutte le sfide sul tavolo di Johnson
Dai rapporti con l’Iran alle divisioni nei Tory passando per l’uscita dalla Ue, la crescita economica e i mercati. Secondo Franklin Templeton quella di Johnson non sarà una passeggiata
Dai rapporti con l’Iran alle divisioni nei Tory passando per l’uscita dalla Ue, la crescita economica e i mercati. Secondo Franklin Templeton quella di Johnson non sarà una passeggiata
Secondo i gestori l’incertezza continuerà a dominare. Irrealistico l’obiettivo del 31 ottobre, più probabili nuove elezioni o il no deal. E per sterlina e gilt ancora volatilità all’orizzonte
“Non vi è dubbio che una hard Brexit implicherebbe una caduta assai brusca della sterlina. Mentre i mercati azionari mostrano una traiettoria differente”. La view di La Française AM
La debolezza della sterlina favorisce i titoli delle multinazionali del Ftse 100, mentre in caso di accordo o permanenza nella Ue sarebbe il Ftse 250 a trarre i maggiori benefici
"Le valutazioni azionarie nel mercato britannico sembrano attraenti e, nonostante i rischi di Brexit, molte preoccupazioni sono già state espresse in termini di prezzo". La view di M&G Investments
La sterlina si muove contro dollaro intorno al fair value. Ma la proroga tecnica concessa dall’Ue non basterà a ricomporre il dissidio interno a Westminster. Gli scenari possibili secondo Pictet Asset Management
Secondo Ubs la sterlina, oggi volatile, "nel lungo periodo potrebbe correre. Ma nell'immediato meglio non scommettere sul rally". Intanto la Consob chiede a chi opera con i risparmiatori di adottare precauzioni idonee a gestire l'evenienza del no deal
Mivelaz (Swissquote): “Riteniamo che occorra grande cautela nel negoziare la valuta britannica poiché, sebbene un no-deal sia tuttora lo scenario meno probabile, lo stallo continua”
Le tensioni geopolitiche stanno prendendo direzioni diverse: gli attriti commerciali in parte si allentano, ma la Brexit resta una fonte centrale di preoccupazione
Messa alla strette la premier britannica potrebbe essere tentata di proporre a Bruxelles una rinegoziazione dell'accordo a favore del modello norvegese. Ma con delle conseguenze non trascurabili per il Regno Unito